Sprechi tecnologici

•10/12/2009 • 6 commenti

Bambini? Preferisco cominciarne cento, che finirne uno. (Paolina Bonaparte)

Siccome poco fa la mia attenzione è stata catturata dall’ultimo modello nuovo fiammante e supertennologico, stasera parliamo tutti insieme dei test di gravidanza. ( ed è qui che dovreste fare i salti di gioia e partire col trenino, grazie)

Immagino che tutti sappiate come funzionano i normalissimi test di gravidanza. Prima di farti stendere del tutto dal panico e perdere la vita per un attacco di  cuore, fai la pipì su un bastoncino che dopo un minuto ti dirà se facevi bene a preoccuparti, o sei solo sciocca (o forse sei sciocca anche se facevi bene a preoccuparti..non ho capito bene. Insomma sei sciocca, basta ). Ecco vedi, se appare una linea sul bastoncino sei incinta, altrimenti no. FACILE, NO?

E invece no, perchè qualcuno ha deciso che noi donnine siamo delle idiote ipovedenti(e se ha l’ha deciso un’altra donnina la voglio vedere e ci voglio dire due parole ) e non siamo in grado vedere se la linea c’è oppure no. Ora hanno fatto il test che te lo scrive chiaro chiaro, a scanso di equivoci, “incinta” o “non incinta”…e ti da pure una stima approssimativa delle settimane (come se una che ha scoperto di essere incinta non vada di corsa da un medico) ….Fico eh? Tutto digitale!

Aaaaah, la tecnologggia….Ma trovo che in questo caso sia stata male impiegata. Visto che c’erano, potevano anche chiedere al marmocchio come si chiama, così la smettiamo di tirare a indovinare. Con pessimi risultati, peraltro.

Degli ombrelli dei terroni

•29/11/2009 • 12 commenti

Mesi fa si notava con una collega quanto sia particolare il rapporto di noi terroni con la pioggia. E oggi che piove, dal caldo della mia casetta, mi veniva da fare alcune riflessioni.

I sudici (abitanti del sud) trapiantati in norditalia (e spessissimo in città ) come noi, si trovano alle prese con situazioni meteorologiche decisamente diverse dalle proprie abitudini. Insomma, qua ci piove, e parecchio anche.

Noi, che alla pioggia non siamo tanto abituati, e al grigiume ancora meno, ci troviamo in certe situazioni in cui tutta la terronità (terronìa o terronezza, come preferite) viene fuori e mostra il suo splendore. Per prima cosa si nota il diffuso odio per gli ombrelli…ma sì, quelle cose che fanno sembrare gli inglesi ancora più eleganti di quanto già non siano..ecco sì, quelli. Noi con l’ombrello in mano diventiamo quanto di più goffo esista sulla faccia della terra: non li sappiamo tenere in mano, li compriamo sembre brutti e inutili perchè non ci vogliamo spendere soldi (se una cosa non mi piace perchè dovrei pagare un patrimonio per accattarmela?) , e ciò che è peggio non siamo neanche in grado di usarli come si deve, e alla fine ci bagnamo uguale. Infatti li abbandoniamo ovunque, gonfi di odio e risentimento verso quel malefico pezzo di tela, recitando la frase  “ma si, tanto a me camminare sotto la pioggia piace..” Vergognati, bugiardo. Ti piace d’estate, quando ci sono 38 gradi all’ombra, l’asfalto è incandescente e frizza all’impatto con l’acqua..non adesso, con sto freddo, con sta pioggia e con sto vento (chi è che bussa a sto convento?) ahem…pardon.

Comunque il terrone ha sempre una soluzione  a tutto, figuriamoci in questi casi…Tipo che se sei fuori, in un  negozio, in un bar, in un ufficio, in un daqualsiasiparte e inizia a piovere, la frase è sempre una “aspettiamo che scampa*, poi andiamo”…

Il momento più bello però è quando sei in casa e guardi fuori…e avevi proprio qualcosa di urgente da fare, in quel posto ci dovevi proprio andare, epperò piove. Che si fa? ti vesti ed esci? ….” ma dove vado, guarda che tempo…lo faccio domani.”

E se ti dai malato al lavoro perchè piove, sei il mio idolo.

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* qui l’autore introduce un termine usatissimo dalle sue parti e non ve lo spiega neanche, che tanto si capisce. Da voi come si dice?

step 1

•24/11/2009 • 14 commenti

“Quando le commissionai una scala in porcellana mi rise in faccia. Ora invece l’ha realizzata… a  modo suo eh. Roba che se le chiedi un piatto di spaghetti ti porta una rivista di cucina… ma  Lukina è fatta così. È una ragazza che sa dare tanto, e può sorprenderti con la sua gentilezza e  simpatia. Non tradire i suoi sentimenti ed avrai una persona di cui ti puoi fidare. In più ha due tette da paura”

(il mio amico Tepino) [not censored -.-“]

Gradini di porcellana finissima, che se non stai attento ti si frantumano sotto i piedi, ma ci piace così. E ci balliamo sopra..

Per chi si fosse messo all’ascolto solo ora, io sono Lukina. Quasi designer, quasi indipendente, quasi intelligente, non poprio a(du)lta. Quasi..quasi la smetto di dire roba a caso.

Un altro blog di cui potevate benissimo fare a meno, voi, io no. Che un posto nuovo per scrivere le mie cazzatine mi serviva ( e mo son cavoli vostri) …ed eccoci, all’ingresso trovate copertine e cuscini per rendere più confortevoli i pisolini indotti dalle mie righe soporifere.

E se non siete soddisfatti scordatevi il rimborso. Distinti saluti.